Di cotone o di lino? Pizzo o ricamato? La scelta del corredo può essere molto ardua, soprattutto se bisogna decidere tra praticità e tradizione.
Con la parola corredo si intende, per definizione, l’insieme di capi di biancheria e di strumenti destinati sia alla persona che alla casa per svolgere le attività più comuni.
Ma da dove nasce tutta quest’attenzione verso il corredo?
Storicamente, prima del matrimonio, si stipulavano i capitoli matrimoniali: si trattava di un vero e proprio atto giuridico in cui la famiglia della futura sposa contrattava e quantificava la dote con il futuro sposo.
La dote, che è stata obbligatoria fino al 1975, era costituita da vari beni (come ad esempio terreni, proprietà, pietre preziose o denaro) ed era proporzionata sia alle possibilità della famiglia della sposa che alla classe sociale a cui apparteneva lo sposo.
Non possedere alcun tipo di dote rappresentava per la sposa un vero e proprio ostacolo per la ricerca di un marito.
Con questo accordo non si stipulava un passaggio di proprietà della dote, bensì si affidava la sua gestione allo sposo. Nel caso in cui il marito fosse morto prima della sposa, allora la dote poteva essere amministrata liberamente da lei; in caso contrario e in assenza di figli, la dote sarebbe tornata alla famiglia della sposa.
La pratica del corredo si svolgeva in modo analogo: le stoffe iniziavano ad essere ricamate da quando le figlie erano ancora bambine. La distinzione tra l’estrazione sociale delle varie famiglie si notava solo per la qualità del tessuto utilizzato e per la quantità di pezzi che lo formavano.
La tradizione di donare (per volontà e non più per obbligo) dei beni materiali per supportare la coppia nello stabilirsi in una nuova abitazione è rimasta viva in alcune famiglie.
La pesantezza classica della tradizione è stata sostituita però con la praticità e lo stile che più va di moda: il corredo non è più legato solo alla sposa, adesso investe la coppia che può anche decidere di creare una lista di nozze.
Il corredo comprende gli strumenti dei vari ambienti della casa e, per scegliere senza sbagliare, noi di GiordanoCorredi riportiamo dei semplici consigli da tenere bene a mente:
- In cucina la regola da seguire per gli strofinacci è quella di averne a disposizione una decina e di prediligere come materiale il cotone o il lino.
- Inutile specificare che per la biancheria da bagno c’è bisogno di una serie di asciugamani grandi e per ospiti, di cotone. La scelta del lino, invece, è indicata per asciugare la pelle dei neonati.
- La biancheria da letto rappresenta in genere la scelta più creativa. È possibile, infatti, coordinare i colori delle lenzuola con quelle della coperta o con quelle del tappeto e delle tende.
È bene tenere a mente l’acquisto di qualche federa in più, soprattutto se si utilizza più di un cuscino per il riposo, e di almeno due plaid per le fredde serate sul divano.
Nulla vieta inoltre la possibilità di acquistare capi e strumenti man mano che ci si accorge di averne bisogno.
Avviene così la smitizzazione della figura della madre che acquista asciugamani, pentole e strofinacci con troppo anticipo.